Venerdì 13 maggio, nel corso di Dove va l'Italia dei droni, Convegno inaugurale di Roma Drone Expo&Show 2016 è stato ufficialmente presentato l'Osservatorio sul Regolamento Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto.

Com'è ormai noto l'Osservatorio è un organismo indipendente che, nel corso di incontri periodici, esamina le criticità generate dal Regolamento e delle sue modalità di applicazione e formula proposte correttive. Al lavoro dell'Osservatorio partecipano tecnici che coprono un ampio spettro di competenze (ingegneri aeronautici, delle telecomunicazioni, esperti legali, ecc.) e che per ora sono espressione di ASSORPAS e FIAPR, le associazioni che hanno dato vita all'iniziativa. Tuttavia si sta già attivamente lavorando per aprirlo a personalità indipendenti e di comprovata esperienza.

A nome dell'Osservatorio è intervenuto Paolo Marras che, partendo una sintesi delle tematiche di immediata attualità relative al comparto SAPR in Italia, ha spiegato le motivazioni dell'iniziativa, i meccanismi di funzionamento e i suoi obiettivi.
I contenuti dell'intervento sono stati riassunti in una Lettera aperta alle Istituzioni sul comparto dei Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto, che è stata consegnata al Vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, e al sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, presenti al convegno.

Di seguito il testo del documento.


Lettera aperta alle Istituzioni sul comparto dei Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto

Premessa
Questo documento presenta una sintesi delle tematiche di immediata attualità relative al comparto SAPR (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto) in Italia. Mentre in numerosi paesi del mondo lo sviluppo di questo settore è in piena espansione e nuove e importanti realtà industriali si vanno affermando, l’Italia si muove in controtendenza e le imprese nazionali attraversano una crisi profonda. Questo avviene a dispetto dell’impegno e della tenacia di numerosi imprenditori che, negli ultimi anni, hanno investito le proprie risorse nello sviluppo di soluzioni originali e nella creazione di imprese innovative.
Il comparto dei piccoli droni rappresenta in potenza una ricchezza nazionale che rischia di andare perduta se non saranno messe in atto a breve termine una serie di misure volte a sostenerlo. Tali misure non sono necessariamente (o solo) di natura economica, ma anche di semplificazione delle norme, unita a modernizzazione ed aumento di efficienza della macchina amministrativa che regola l’attività del comparto.

Il contesto nazionale
In Italia, il comparto SAPR è contraddistinto dalla presenza di piccole e piccolissime aziende, principalmente impegnate nell’erogazione di servizi e, in misura minore, nella produzione di mezzi e sensori. Nel panorama nazionale sono purtroppo ancora assenti (o si trovano ad uno stadio embrionale) realtà industriali di grandi dimensioni, confrontabili con altre già attive nel resto d’Europa.
Questa peculiarità rappresenta una delle principali vulnerabilità del mercato italiano, che oggi non è in grado di reggere alla pressione della concorrenza estera.
Un ridotto sviluppo della domanda interna di servizi, associato alla difformità ancora esistente tra le norme nazionali, ha sin qui protetto le imprese italiane dalla concorrenza estera. Si tratta però di una situazione destinata a mutare con l’avanzamento del processo di armonizzazione delle norme e il progressivo riconoscimento dei SAPR come strumenti di lavoro. Il rischio concreto è che in futuro, una volta eliminate le barriere normative nazionali, si abbiano aziende italiane incapaci di competere all’estero a fronte di un mercato interno dominato da concorrenti stranieri.
Infine, criticità di estrema gravita è rappresentata dall’esecuzione di lavoro aereo con SAPR da parte di operatori “non autorizzati”. Si tratta di un fenomeno purtroppo estremamente diffuso che penalizza enormemente quanti rispettano le norme in vigore e che, per farlo, sostengono costi rilevanti. Si stima che l’abusivismo rappresenti una quota enorme del lavoro aereo svolto con SAPR e del relativo fatturato. A questo si aggiunga che gli operatori non autorizzati, agendo fuori da ogni controllo, non forniscono alcuna garanzia per la sicurezza di persone e cose.

Il superamento delle criticità
Per favorire il superamento di queste fragilità, è necessario lavorare su piani diversi e tra loro complementari.
In primo luogo va incentivato l’uso degli strumenti in grado di promuovere sinergie e processi di aggregazione tra le singole aziende, che inneschino nuclei di massa critica sufficiente a competere sul piano dello sviluppo di prodotti e servizi originali. Tali strumenti devono necessariamente, ma non esclusivamente, implicare forme di incentivo economico, in grado di supplire, anche parzialmente, alla ridotta disponibilità di capitale finanziario di natura privata.
È poi essenziale realizzare azioni di informazione e divulgazione della cultura APR presso il grande pubblico e le Istituzioni in modo da far conoscere in maniera chiara cosa sono i SAPR (e cioè i droni impiegati per scopi professionali), come vanno utilizzati e a cosa servono davvero.
Infine, è di altissimo rilievo la creazione di relazioni stabili con tutte le Istituzioni che, a vario titolo, intervengono nel processo di definizione delle norme (regolamenti tecnici e leggi dello Stato) ed in tutte le attività finalizzate a farle rispettare.
La nascita di un Osservatorio sul Regolamento MAPR si inserisce in quest’ultimo nucleo di attività.

L’Osservatorio su Regolamento MAPR
L’Osservatorio è un organismo indipendente che, nel corso di incontri periodici, esamina le criticità generate dal Regolamento e delle sue modalità di applicazione e formula proposte correttive.
A poche settimane dalla sua istituzione, l’Osservatorio ha già prodotto e inoltrato alle Autorità competenti note e commenti su parte delle norme in vigore e sulle bozze attualmente in fase di pubblica consultazione .
L’Osservatorio è composto da tecnici che coprono un ampio spettro di competenze (ingegneri aeronautici, delle telecomunicazioni, esperti legali, ecc.) che, in questa fase iniziale, sono espressione delle due principali associazioni di categoria (ASSORPAS e FIAPR). Tuttavia è già stata pubblicamente manifestata l’intenzione di aprirlo a personalità indipendenti e di comprovata esperienza.
Trattandosi di un organismo prevalentemente tecnico, l’interlocutore di riferimento dell’Osservatorio è ENAC. Esistono però snodi del processo di applicazione ed utilizzo delle regole che non riguardano esclusivamente l’Autorità per l’Aviazione Civile, ma includono quanti sono coinvolti nel funzionamento della catena di controllo o nel meccanismo di appalto dei lavori da parte della Pubblica Amministrazione. La corretta esecuzione di queste attività richiede necessariamente la creazione di un rapporto con altri Organi dello Stato.

Il rapporto con ENAC
Negli ultimi anni ENAC ha svolto un ruolo fondamentale per la regolamentazione del settore e nella diffusione della cultura aeronautica tra gli attori di questo nuovo comparto. L’Italia, prima di molti altri paesi del mondo sviluppato, ha prodotto un proprio regolamento tecnico, creando il necessario recinto entro cui sviluppare liberamente attività economiche.
Ciò nonostante, pur ringraziando l’Ente per il lavoro svolto, è impossibile non rilevare la persistenza di gravi criticità. Senza entrare nel dettaglio dei singoli punti, è utile qui ricordare che tali criticità sono ascrivibili alle seguenti macro­categorie:

  • Criticità normative in senso stretto­
  • Criticità legate agli strumenti messi a disposizione degli operatori del comparto
  • Criticità derivanti da una bassa stabilità temporale delle norme
  • Criticità derivanti dalla metodologia di confronto adottata

È auspicabile che, già nell’immediato futuro, ENAC scelga di riconoscere nell’Osservatorio un interlocutore stabile con cui condividere , anche in forma preliminare, le evoluzioni regolamentari. Tutto ciò senza che vengano meno le prerogative dell’Ente, ma semmai per semplificarne il lavoro grazie al contributo degli operatori del comparto.

Il rapporto con la Pubblica Amministrazione e la lotta all’abusivismo
Come già accennato in precedenza, accade spesso che le PA locali appaltino lavori con SAPR a imprese che non sono in possesso dei requisiti di legge. Questo spesso avviene per mancanza di informazione, fattore che a dispetto dei numerosi convegni informativi o delle comunicazioni da parte delle Autorità competenti (si veda lettera di ENAC ad ANCI dell’aprile 2015) rappresenta una vulnerabilità perdurante. Le Associazioni di categoria aderenti all’Osservatorio hanno più volte pubblicamente ribadito la necessità di una capillare informazione, che non può essere sostanzialmente delegata all’iniziativa degli operatori del comparto, ma deve avvenire attraverso canali istituzionali e con una cadenza adeguata. Si auspica pertanto che tali canali informativi vengano attivati quanto prima. Le Associazioni e l’Osservatorio si pongono a disposizione delle Autorità competenti per fornire il proprio contributo. Un primo esempio in questo senso potrebbe essere rappresentato dalla messa a punto di protocolli d’intesa tra PA locali e rappresentanti della categoria per definire le corrette modalità di assegnazione dei lavori pubblici con SAPR.

Il rapporto con la politica
L’Italia possiede, non meno di altri paesi, competenze e capacità per sviluppare compiutamente una filiera degli Aeromobili a Pilotaggio Remoto. Il rapporto tra aziende e istituzioni si è sin qui limitato all’interlocuzione sulle norme di natura tecnica, prevalentemente rivolte a garantire la sicurezza dei cittadini. È mancato invece il rapporto con la governance politica del paese e questo ha fatto si che il tema dello sviluppo del comparto SAPR non sia entrato tra le priorità dei decisori, se non limitatamente al settore Difesa. L’aviazione a pilotaggio remoto, in particolare quella che sfrutta velivoli di piccole dimensioni, rappresenta già oggi un elemento di rilievo in termini di innovazione tecnologica e di processo. È importante che le decisioni che la riguardano, e che non tarderanno ad arrivare, siano prese utilizzando competenze reali sviluppate in anni di attività imprenditoriale.

Chiediamo quindi ai rappresentanti del Parlamento e del Governo di incontrarci nelle sede appropriate per avviare azioni concrete in favore dello sviluppo di un comparto ad alto tasso di innovazione, pronto a rilanciare investimenti ed alla creazione di nuova occupazione ad elevata professionalità.

l’Osservatorio sul Regolamento MAPR


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